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Il gabinetto di sicurezza di Israele si conclude senza intese su Gaza. L’Ue “Inaccettabile l’uccisione dei giornalisti”

  • redazione
  • 6 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min
ROMA (ITALPRESS) – Si è conclusa la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano senza discutere l’accordo di cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza e il rilascio degli ostaggi concordato da Hamas. Lo riportano i media israeliani. La riunione, che è durata meno di tre ore e non ha visto alcuna votazione formale, si è svolta sullo sfondo di una giornata di proteste di massa per un accordo che consenta il rilascio dei 50 ostaggi ancora detenuti dai terroristi a Gaza e contro i piani del governo di intensificare la guerra con l’imminente conquista di Gaza City. I manifestanti hanno protestato all’esterno dell’ufficio del premier Benjamin Netanyahu. Channel 12 riferisce che Israele ha sottolineato all’Egitto di non essere interessato a un accordo graduale e che negozierà solo un accordo globale.


L’accordo sul tavolo, secondo quanto riferito, include una tregua di 60 giorni che comporterebbe il rilascio di 10 ostaggi ancora in vita. Secondo l’emittente, la posizione del governo non è cambiata, in quanto sta portando avanti la sua offensiva a Gaza City per fare pressione su Hamas affinché accetti un accordo globale. L’incontro si è concentrato su una “revisione regionale” e la Striscia di Gaza non era specificamente all’ordine del giorno, scrive il sito del quotidiano Ynet. Inoltre, Ynet ha appreso che è stata programmata una riunione aggiuntiva per domenica prossima, in cui saranno discussi i piani operativi per la Striscia di Gaza.


Migliaia di manifestanti stanno marciando a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi e un accordo di cessate il fuoco. I manifestanti, riportano i media locali, si dirigono dalla stazione ferroviaria Savidor di Tel Aviv verso Piazza degli ostaggi, in una manifestazione di massa che concluderà una giornata di proteste a livello nazionale. “Né sinistra, né destra, gli ostaggi prima di tutto”, grida la folla, marciando dietro le famiglie degli ostaggi. Nella Striscia di Gaza si trovano ancora circa 50 ostaggi, rapiti da Hamas e da altri gruppi armati il 7 ottobre 2023. Secondo le autorità israeliane, circa 20 sarebbero ancora in vita. Nelle scorse settimane, i rapitori hanno diffuso i video di alcuni ostaggi, apparsi emaciati e psicologicamente provati.

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ALTRI 20 MORTI A GAZA PER GLI ATTACCHI ISRAELIANI
E almeno 20 persone sono state uccise a causa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall’alba di oggi. Lo riporta l’emittente qatariota Al-Jazeera, citando fonti sanitarie nell’enclave. Sette persone sono morte a Gaza City, obiettivo della nuova operazione militare lanciata da Israele, e altre sei, tra cui bambini, a Khan Younis, nel sud della Striscia.
Nella giornata di ieri, riferisce Al-Jazeera, a Gaza sono state uccise 61 persone, tra cui 21 in un attacco sull’ospedale Nasser, nel sud della Striscia. Quest’ultimo raid ha provocato la morte di cinque giornalisti, secondo i resoconti delle autorità locali controllate da Hamas. Sull’attacco è intervenuto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.


“Israele si rammarica profondamente del tragico episodio avvenuto all’ospedale Nasser di Gaza. Israele apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili. Le autorità militari stanno conducendo un’indagine approfondita”, si legge nella dichiarazione, diffusa solo in inglese. “La nostra guerra è contro i terroristi di Hamas. I nostri giusti obiettivi sono sconfiggere Hamas e portare a casa i nostri ostaggi”, conclude la dichiarazione.


L’UNIONE EUROPEA: “INACCETTABILE L’UCCISIONE DI GIORNALISTI E CIVILI A GAZA”
L’uccisione di cinque giornalisti, quattro operatori sanitari e diversi civili a Gaza, avvenuta ieri in un attacco israeliano contro l’ospedale Nasser, che ha causato la morte di almeno 20 persone, è totalmente inaccettabile. E’ quanto si legge in una dichiarazione della diplomazia europea. L’Unione Europea aggiunge che “civili e giornalisti devono essere protetti dal diritto internazionale”. L’Ue “ribadisce il suo appello a Israele affinché rispetti il diritto internazionale umanitario e garantisca che questi attacchi siano oggetto di indagini, prendendo atto della dichiarazione delle autorità israeliane secondo cui verrà condotta un’indagine approfondita. Ci sono state troppe vittime in questo conflitto”, prosegue la nota. L’Ue esprime solidarietà alle famiglie delle vittime, alla comunità giornalistica e a tutti i civili di Gaza che continuano a pagare il prezzo più alto.

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