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  • direzione167

RIDHA BEHI ED IL SUO CINEMA D'AUTORE


Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico: quale ruolo le appartiene di più, e perché? In effetti, mi considero più uno sceneggiatore-regista che un produttore. Ho sempre cercato un produttore che condividesse i miei punti di vista, purtroppo non ho ancora incontrato questo raro uccello in 50 anni. Quindi sono un produttore per necessità. Senza di me come produttore, non ci sarebbero stati Soleil des Hyènes, Champagne amère e nemmeno Fleur d’Alep, per esempio. Nasce in Tunisia, a Kairouan. Quanto ha significato per il suo tipo di cinema essere nato in Africa? Limitare la mia identità a un paese, la Tunisia, o a un continente, l'Africa, significherebbe amputare tutta la ricchezza di diverse culture con cui ho avuto il piacere di confrontarmi e che mi hanno dato molto, e quindi di conseguenza che hanno influenzato il mio cinema. In effetti, mi considero un cittadino del mondo che cerca di riflettere nei miei film la ricchezza di quante più culture possibili.


Ha diretto e prodotto sia fiction per la TV che documentari, ed ovviamente film per il cinema. In quale tipo di lavori si diverte di più come regista? Senza alcuna esitazione, direi la finzione nel cinema. Il suo primo lungometraggio è stato realizzato nel 1975: Soleil des Hyènes, selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Sono passati quasi 50 anni da quell’inizio. Come descriverebbe la sua lunga carriera? A dire il vero Soleil des Hyènes è stato preceduto dal mediometraggio Seuils interdits che, a mio avviso, ha dato vita a questo lungometraggio. Riassumere 50 anni di carriera in poche frasi mi sembra un’impresa quasi impossibile. Tuttavia, dirò che i denominatori comuni dei miei 10 film sono la sensazione di urgenza ogni volta che inizia un progetto, lo stesso ardore e la stessa passione per ciascuno dei film, tutti i miei progetti nascono dopo approfonditi studi sociologici e storici. Questo spiega i pochi film in 50 anni di carriera.


Le sue pellicole sono state presentate negli anni a festival cinematografici internazionali, tra cui il Festival di Cannes, Venezia e Toronto. Quale festival la emoziona di più quando è in gara come regista, e perché?

Non credo che ci siano veri e propri concorsi nei quattro festival maggiori, perché oltre alla qualità cinematografica entrano in gioco altri criteri, che possono essere relativi ad avvenimenti politici del momento, o a certe mode, o a certi paesi alla moda. L'ile du pardon (L'isola del perdono) è uno dei suoi ultimi lavori. Ci racconti di questo film, dei suoi protagonisti e anche delle meravigliose musiche di Marco Werba. Questo film racconta la difficoltà di “convivere” tra comunità e religioni diverse, nella Tunisia, negli anni '50 (prima dell'Indipendenza). Ho avuto la possibilità, in questo film, di dirigere attrici e attori italiani e tunisini, pieni di talento, come Katia Greco, Paola Lavini, Alessandro Schiavo, Kamil, Cagniard, Badis Behi….ma la mia ciliegina sulla torta è stato avere Claudia Cardinale. Ho visto questa attrice quando avevo 10 anni a Kairouan, durante le riprese del film Joha, con Omar Sharif. Avevo visto Claudia Cardinale recitare in Otto e mezzo di Fellini, Il Gattopardo di Visconti, poi nel mio film. Un sogno d'infanzia diventato realtà. Vedere la luce del giorno e lo "scenario luminoso" dell'isola di Djerba esaltati dalla musica del Maestro Marco Werba è stato un altro sogno diventato realtà. La musica di Marco rifletteva le emozioni e, in cambio, provocava molte emozioni nello spettatore. Mi piace molto la sensibilità di questo compositore, che ha la capacità di vestire i film magistralmente. L'ile du pardon è stato recentemente presentato in Tunisia. Dove, esattamente? E quale è stata la reazione del pubblico?

Al di là del luogo in cui il film è stato presentato, cioè Tunisi, è soprattutto il periodo ad assumere improvvisamente un'importanza quasi scottante. Presentare L'Isola del Perdono durante il massacro di Gaza dà pieno significato a tutti i messaggi che questo film voleva trasmettere.


Per concludere: quando sarà prevista la distribuzione internazionale de L'ile du Pardon? Quali progetti sono previsti per il prossimo futuro? Ci sto lavorando e spero che avvenga in un futuro molto prossimo. Per quanto riguarda i miei progetti futuri, sto ultimando la produzione del mio prossimo film “Zanoobia”, con la collaborazione ancora una volta del Maestro Marco Werba per le musiche e di mia figlia Newine Behi per la fotografia. Per una volta, non sarò io il produttore del film!


Lisa Bernardini

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