Longlegs
- redazione
- 17 minuti fa
- Tempo di lettura: 2 min
di Simona Balduzzi
Titolo originale: Longlegs

Anno: 2024
Genere: Thriller psicologico , Horror
Durata:101 min
Regia: Oz Perkins
Soggetto:Oz Perkins
Sceneggiatura: Oz Perkins
Produzione: C2 Motion Picture Group, Creature Features, Oddfellows Entertainment, Range Media Partners, Saturn Films, Traffic., Waypoint Entertainment
Distribuzione in italiano : Be Water Film, Medusa Film
Fotografia: Andrés Arochi
Montaggio: Graham Fortin , Greg Ng
Musiche: Zilgi
Costumi:Mica Kayde
Cast principale: Maika Monroe, Nicolas Cage, Blair Underwood, Alicia Witt, Michelle Choi-Lee, Dakota Daulby, Kierman Shipka, Jason Day , Lisa Chandler ,Ava Kelders, Carmel Amit, Peter Bryant, Lauren Acala, Malia Hosie .
Nel panorama dei thriller contemporanei, spesso troppo spiegati e fin troppo “educati”, “Longlegs”(2024) rappresenta un’eccezione: un film che non cerca di piacere, ma di insinuarsi.. Più che sulla trama, punta all’atmosfera. Fotografia fredda, inquadrature sbilanciate, silenzi che pesano più dei dialoghi. Il film lavora per sottrazione, come i grandi thriller del passato: niente spiegoni, niente colonna sonora invasiva, niente comfort per lo spettatore. Qui il male non è spettacolare. È insinuante. E soprattutto, è paziente. Maika Monroe conferma la sua vocazione per il thriller psicologico: trattenuta, vulnerabile, credibile. Nicolas Cage, irriconoscibile, offre una performance disturbante e controllata, lontana dall’eccesso caricaturale. È una presenza più che un personaggio, ed è proprio questo a funzionare. Oz Perkins ( regista, sceneggiatore e attore statunitense ) sceglie un ritmo lento, deliberatamente anti-commerciale. Una scelta rischiosa, ma coerente. Longlegs non corre: avanza, osserva, aspetta. Come una minaccia che sai arriverà, ma non sai quando.
È un thriller che chiede attenzione e restituisce tensione, non adrenalina facile.
Funziona perché rifiuta i cliché del thriller moderno, costruendo inquietudine e non shock , Longlegs è un thriller che guarda indietro per andare avanti. Recupera la lezione del cinema degli anni ’90 e la spoglia di ogni compiacimento. Non è un film rassicurante, né accomodante. Ed è proprio questo il suo punto di forza.
Trama:
Un’agente dell’FBI indaga su una serie di omicidi familiari legati a un enigmatico serial killer che comunica attraverso messaggi cifrati. L’indagine scivola progressivamente in un territorio inquietante, dove il confine tra razionalità e ossessione si dissolve.
















































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