ROMA (ITALPRESS) – Gli altri quattro corpi consegnati nella notte da Hamas alla Croce Rossa e poi riportati in Israele appartengono a tre ostaggi israeliani e probabilmente a un miliziano di Hamas. Lo riporta la tv pubblica israeliana Kan. Mancano ancora all’appello 21 corpi di ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023 e portati a Gaza. I tre ostaggi identificati ieri si chiamavano Uriel Baruch, Tamir Nimrod ed Eitan Levi.
Un portavoce dell’esercito ha dichiarato: “Secondo le informazioni e l’intelligence a nostra disposizione, il sergente Tamir Nimrod, che al momento della sua morte aveva 18 anni, è stato rapito mentre era ancora vivo dalla base del Coordinamento e collegamento nella divisione di Gaza da Hamas e stimiamo che sia stato ucciso in cattività all’inizio della guerra; Uriel Baruch, che al momento della sua morte aveva 35 anni, è stato assassinato il 7 ottobre e il suo corpo è stato rapito e portato nella Striscia di Gaza, dopo essere fuggito dal festival musicale; Eitan Levy, che al momento della sua morte aveva 53 anni, è stato assassinato il 7 ottobre e il suo corpo è stato rapito e portato nella Striscia di Gaza”.
I vertici politici israeliani hanno deciso di annullare le misure restrittive previste per oggi a causa della mancata restituzione di tutti i corpi degli ostaggi da parte di Hamas. Secondo la decisione del vertice politico, il valico di Rafah verrà aperto come previsto e verranno consegnati anche gli aiuti umanitari. L’annullamento delle misure è scaturito dalla restituzione degli ostaggi. Oggi 600 camion di aiuti umanitari saranno inviati nella Striscia di Gaza dalle Nazioni Unite, da organizzazioni internazionali autorizzate, dal settore privato e dai paesi donatori.
I camion conterranno principalmente cibo, attrezzature mediche, attrezzature per rifugi, nonché carburante per il funzionamento di impianti essenziali e gas per cucinare. Sarà consentito l’ingresso di attrezzature essenziali per la riparazione di infrastrutture essenziali, come condotte idriche, fognature e panetterie. Inoltre, sarà consentita la libera circolazione dei camion di aiuti tra nord e sud di Gaza attraverso l’asse Al-Rashid e la via Salah Eddin. Hamas avrebbe dovuto consegnare i corpi di 28 ostaggi il 13 ottobre, secondo quanto previsto dall’accordo di Sharm el-Sheikh, ma finora ne ha consegnati sette.
NETANYAHU “PRONTI A SCATENARE L’INFERNO”
Se Hamas non rinuncerà alle armi “si scatenerà l’inferno”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista alla Cbs News, all’indomani della visita di Donald Trump a Tel Aviv per celebrare l’accordo sulla prima fase del suo piano in 20 punti per Gaza. “In primo luogo, Hamas deve consegnare le armi”, ha aggiunto Netanyahu. “In secondo luogo, bisogna assicurarsi che non ci siano fabbriche di armi all’interno di Gaza. Non ci deve essere contrabbando di armi a Gaza. Questa è la smilitarizzazione”.
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