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Infrastrutture, Anceferr “Investire su lavoro e capitale umano”




ROMA (ITALPRESS) – “Promuoviamo e costruiamo insieme un nuovo mondo del lavoro, diverso, più evoluto, inclusivo, resiliente, professionalizzante e adeguato ai mutamenti della società. I fondi del PNRR stanno offrendo una grande opportunità alle aziende che non è limitata alle sole risorse economiche da impiegare, ma anche e soprattutto alle risorse umane da formare con competenze specifiche”. E’ l’appello, alla “politica e al nuovo governo che si insedierà”, di Vito Miceli, presidente di Anceferr, Associazione Nazionale Costruttori Edili Ferroviari Riuniti, in apertura del convegno annuale dell’Associazione, svoltosi oggi a Roma all’Auditorium Antonianum, dal titolo “Infrastrutture e manutenzione. Oltre gli slogan per un tempo nuovo”. “La lunga serie di scadenze cruciali che il prossimo governo dovrà prendere in carico, per l’economia e la ripresa del Paese – ha spiegato Miceli – richiede un forte senso di responsabilità sia per assicurare quella stabilità che tutto il mondo produttivo chiede, sia per affrontare la grave crisi in atto. Occorre che la legge riconosca incentivi e agevolazioni alle imprese virtuose in possesso di reali competenze e adeguate professionalità e che garantiscano elevati standard di qualità e sicurezza”. Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane, ha sottolineato che “il Pnrr ci ha dato la possibilità di ripartire, ora dobbiamo agire con determinazione e non dobbiamo smettere di programmare. Da qui a fine anno sono previste numerose gare che ci permetteranno di rispettare i tempi. Il Pnrr va rispettato nei tempi perché ha rappresentato una bussola per far partire gli investimenti”. Ferraris ha osservato come sia importante per il mondo delle infrastrutture pianificare, “per poter fare sistema, far nascere nuove professionalità e nuove imprese, ma per farlo abbiamo bisogno di stabilità e visibilità. Dobbiamo approfittare di questa enorme mole investimenti anche per investire sulle persone, per formare nuove professionalità, per riscoprire le scuole professionali e colmare il gap di competenze. Inoltre c’è un elemento che sta cambiando il modo di lavorare: la digitalizzazione. Dobbiamo fare in modo che tutti si sentano parte del progetto, che non ci siano discriminazioni e che la tecnologia non diventi un nemico, ma uno strumento da utilizzare lavorando per tenere a bordo anche chi, fino ad ora, non non è cresciuto nel mondo digitale”. “Serve una nuova politica delle infrastrutture per il trasporto delle persone e delle merci che mai come oggi svolgono un ruolo strategico fondamentale per l’economia e lo sviluppo”, ha dichiarato il presidente del Cnel e coordinatore Tavolo Pnrr Tiziano Treu.

“La grande mobilità delle persone sul territorio nazionale, la centralità turistica del nostro Paese e i nuovi mercati creati dal commercio elettronico, richiedono investimenti e soprattutto una governance adeguata. Serve un nuovo piano delle infrastrutture. Non basta investire e fare nuove opere, occorre mantenerle in buona condizione sia per la sicurezza che per la qualita’ del servizio – ha aggiunto Treu -. La manutenzione di infrastrutture e cura delle persone e’ una grande sfida sia per rendere utilizzabili le infrastrutture sia perche’ fa bene al lavoro”. Ai panel di lavori organizzati da Anceferr, moderati dal direttore di Milano Finanza Roberto Sommella, sono intervenuti anche Vera Fiorani, a.d. e d.g. RFI, Aldo Isi, a.d. Anas, Andrea Nardinocchi, a.d. Italferr, Federico Ghella, vicepresidente Ance, Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil. Nel corso del meeting è stata sottolineata la strategicità dei temi affrontati ed evidenziata la necessità di investire nel sistema Paese. Anceferr rappresenta 75 imprese su tutto il territorio nazionale, 2,5 miliardi di euro il bilancio complessivo annuo, 3000 dipendenti assunti nelle aziende. Sommando i dipendenti tra fornitori, costruttori e manutentori di mezzi ferroviari Anceferr esprime un’occupazione di circa 6.000 dipendenti e un bilancio complessivo di filiera di 5 miliardi di euro, pari allo 0,3% del Pil.



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