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ELEGIA AMERICANA

redazione

di Simona Balduzzi




Titolo originale: Hillbilly Elegy 

Paese: USA

Anno: 2020

Genere: drammatico, biografico 

Durata: 117 min

Regia: Ron Howard

Sceneggiatura: Vanessa Taylor

Produzione: Imagine Entertainment 

Distribuzione in italiano: Netflix 

Soggetto: dal libro di J.D.Vance 

Fotografia: Maryse Alberti 

Montaggio: James D. Wilcox

Scenografia: Molly Hughes 

Musiche: Hans Zimmer, David Fleming

Cast: Amy Adams, Glenn Close, Gabriel Basso, Haley Bennett, Frida Pinto 




Attore, regista e produttore cinematografico statunitense, Ron Howard - Oscar a miglior regista  nel 2002 per “A Beautiful Mind” (2001) - non ha certo bisogno di presentazioni - ma con “Elegia Americana” (2020) , storia vera,  qualcosa sfugge . Ritratto retorico di quella porzione di americani bianchi di zone rurali ( tipicamente non istruiti e appesantiti di pregiudizi nei loro confronti ), questo film e’ l’elegia degli ‘Hillbilly’, o meglio di quei cafoni considerati arretrati e montanari che vivono di povertà. Tipicamente focalizzato su film di valore, Howard non smentisce la sua regale maestria nel passare da flash-back a  flash-forward senza intoppi ne’ lacune ’: la fluidità dei raccordi, insieme alla scelta delle musiche ( Hans Zimmer, David Fleming) , permette un’immediata identificazione da parte dello spettatore, guidato inizialmente da una strategica narrazione. Violenza e ricerca di identità’ permeano lungo lo sguardo di J.D. ( Gabriel Basso): una ricerca spasmodica di amore, di radici, di identità’ e di futuro. Ed e’ qui che Ron Howard entra in scena , perché’ il suo tocco sembra coinvolgerlo personalmente: ogni respiro danza tra elementi storici che sovrappongono memoria e futuro , catapultando gli occhi di chi guarda , direttamente nella testa del protagonista. Una straordinaria Amy Adams ed un’altrettanta talentosa Glenn Close sono da encomio; meno forse, proprio il protagonista. Tuttavia la retorica del film va a braccetto con una prevedibilità incastonata nella trama, scena dopo scena. Il film si guarda con pathos, ma non si comprende il fine , se non malinconico di una realtà’ a cui rassegnarsi. Non tra i migliori di questo grande regista . 






TRAMA

J.D.Vance ( Gabriel Basso), e’ uno studente di Yale che sceglie la giurisprudenza come la grande occasione, quella di avere finalmente una direzione come giustizia nella vita : la sua. Il passato pero’ sembra perseguitarlo propio mentre tenta di catturare per se’ stesso il grande sogno americano . 

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