Alla riforma della Pubblica Amministrazione di Renato Brunetta bisogna aggiungere “la velocità e l’essere virtuosi nel far accadere le cose. Dobbiamo essere capaci di misurare i risultati. Non devono quindi esserci tabù”. Lo ha detto a Radio24 il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. “Dobbiamo abituare la Pubblica Amministrazione ad avere
la responsabilità sui risultati, che significa lavorare su come misurare i risultati di quello che facciamo. Altrimenti, il rischio è fare grandi progetti ma che nella realtà non si realizzano perché le persone non le percepiscono”, ha aggiunto. Sulla riforma della Pubblica Amministrazione prodotta da Renato Brunetta, “c’è da salvare tutto. Renato ha avviato una profonda riforma della Pubblica Amministrazione che contiene tutto quello che serve per farla diventare uno dei motori dello sviluppo del nostro Paese: modernizzazione, che significa digitalizzazione, semplificazione. Io poi lavorerò molto sull’orgoglio di appartenenza. Sono molto dispiaciuto – ha spiegato – quando leggo o ascolto la narrazione della Pubblica Amministrazione fatta di fannulloni. In questi due giorni sono stato nella mia sede, ho incontrato i dirigenti e persone molto appassionate e di grande personalità. E Ho detto a loro che la vera sfida è far vedere che questa passione e professionalità c’è e lo possiamo fare solo se dimostriamo di far funzionare la macchina”.
Quanto alla prima riunione di ieri del Cdm “è stato un Consiglio lampo perché avevamo semplicemente da approvare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. È stato però un momento coinvolgente perché il premier ci ha richiamati al senso di responsabilità, soprattutto in un momento così difficile e complicato per la nazione”. Il ministro ha anche richiamato altri appelli del premier. “Basta festeggiamenti e testa bassa: dobbiamo lavorare. E soprattutto il richiamo allo spirito di squadra. Se vogliamo produrre risultati dobbiamo essere capaci di fare squadra, ovvero rinunciare a qualche obiettivo individuale ed essere generosi nel lavorare insieme agli altri”.
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