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Migranti, Piantedosi “Serve responsabilità, basta calcoli politici”



ROMA (ITALPRESS) – “L’immigrazione irregolare, con i grandi problemi che comporta, pone in questi giorni il Paese e l’intera Europa di fronte a una sfida difficilissima. Sono situazioni e momenti in cui si misura la responsabilità. Da parte di tutti. Di chi per definizione ha responsabilità di governo. Di chi deve sostenerlo come forza di maggioranza, di chi fa opposizione: ognuno senza fare miopi calcoli politici”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Lampedusa è sottoposta a una forte pressione. Stiamo facendo uno sforzo straordinario, non c’è nè collasso nè perdita di controllo. Anzi, se non ci fossimo organizzati per tempo, con iniziative criticatissime come quella dello stato di emergenza o alcune norma approvate a Cutro, non ci saremmo riusciti. Altro che improvvisazione”, spiega. Alle accuse di fallimento da parte dell’opposizione, Piantedosi replica: “L’opposizione più responsabile è consapevole della delicatezza della situazione e che la stessa non possa essere affrontata se non con soluzioni stabili e durature. Anche a costo di avere momenti difficili come questo. Sono quelle a cui stiamo lavorando e che, sono certo, ci porteranno al più presto a risultati meno urlati ma più solidi”. Secondo il ministro, comunque, “vanno sicuramente rafforzati alcuni strumenti normativi per affrontare alcuni problemi legati all’immigrazione irregolare: i falsi minori non accompagnati, i cpr da aumentare, le norme per agevolare il rimpatrio di chi ha commesso reati. Si tratta comunque di azioni che possono e devono essere adottate nell’ambito di una cornice europea e nel rispetto della normativa internazionale. Lo stesso vale inevitabilmente per le iniziative finalizzate a bloccare le partenze da altri continenti”. Quanto alla Tunisia “va aiutata a sostenere la difficile situazione socioeconomica che sta vivendo. E vanno accelerati gli aiuti previsti dall’attuazione del memorandum tra l’Ue e la Tunisia che non è ancora operativo e quindi non ha prodotto i suoi positivi effetti”.

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