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Ficarra e Picone tornano al cinema con “Santocielo”




ROMA (ITALPRESS) – Sarà nella sale a partire dal 14 dicembre “Santocielo”, il nuovo film con Salvo Ficarra, Valentino Picone, Barbara Ronchi, Maria Chiara Giannetta e Giovanni Storti per la regia di Francesco Amato, che è stato presentato alla stampa a Roma. La pellicola è stata prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film che lo distruibuisce, la Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e Sicilia Film Commission. Gli stessi Ficarra e Picone insieme al regista e a Davide Lanteri e Fabrizio Testini hanno scritto il soggetto e la sceneggiatura del film, girato tra Catania e Montalbano Elicona, che racconta come in paradiso decidano di mandare sulla terra un nuovo messia per risolvere la situazione del genere umano che sta andando alla deriva. Questa è l’ultima chance che Dio (Giovanni Storti) e l’assemblea del paradiso daranno all’uomo dopodichè l’ultimo atto sarà il diluvio universale, però senza arca. “Tutto è nato da un desiderio che avevamo di fare un film sugli angeli. L’idea è arrivata di getto. Credo che lo sceneggiatore più importante del film sia il film che mentre scrivevamo ci suggeriva dove andare e cosa fare ed è nato sulla volontà di parlare di temi che sono all’ordine del giorno come l’amore” ha spiegato Ficarra in conferenza stampa a Roma. “La domanda è: si può mettere una regola sul concetto di amore? Forse no”, aggiunge Ficarra. Sul tema della religiosità presente nel film ha spiegato “che viene fuori un aspetto interiore più che i dogmi. Quello che si affronta qui è il valore della preghiera”.

“Il film rivela che la saggezza ti impone di vedere una cosa in maniera naturale. L’amore è la cosa più naturale che possa esistere. E il film parla dell’eliminazione dei pregiudizi”, ha detto Picone che ha fatto riferimento anche all’aspetto provocatorio del racconto: “Abbiamo capito da subito che c’era la possibilità che all’interno della provocazione ci potessero essere delle possibilità di seminare dei punti interrogativi. Questo voleva fare il film, non seminare punti esclamativi. Poi abbiamo visto che veniva fuori un aspetto umano non indifferente”. Sul tema della religione Picone ha affermato “è sempre molto interessante perchè ti permette di scoprire che è molto più progredita di quello che pensiamo. Sono gli uomini che la rendono arretrata, ma siamo sicuri che sia molto più evoluta. A renderla antipatica certe volte siamo noi uomini, mettendo le solite barriere. Ecco perchè dicevo che il personaggio di Dio è figo perchè sarebbe divertente se fosse così”. Il regista si è espresso sulle musiche scelte per accompagnare la storia e che sono state curate da Andrea Farri capace di interpretare “il film secondo alcuni argomenti per noi importanti e basici, cioè la favola, la magia e la magia del Natale. Gli ho fatto una richiesta di ritmo perchè volevamo che il film avesse una velocità di esecuzione nel racconto e quindi serviva questa brillantezza musicale”. “Quello che mi ha divertito all’inizio e intenerito poi è che c’è stata cura nel raccontare come finisce una storia, con amore anche, attraverso una serie di avventure fantastiche. Questo è stato un altro tema molto bello da sviluppare”, queste le parole di Barbara Ronchi che su Ficarra e Picone ha detto: “Sono una loro ammiratrice perchè credo che riescano sempre a toccare dei punti politici della vita che viviamo, e di metterci di fronte a delle cose che vediamo, con grande ironia, leggerezza e puntualità ed è anche per questo che il film mi ha colpito quando l’ho letto perchè aveva un elemento di fantasia così grande che a un certo punto lo dimentichi perchè tutto il resto è reale”. Maria Chiara Giannetta invece, dal suo punto di vista, ha evidenziato come la storia racconti “altre forme di amore, che non sono scontate. E’ stato un percorso bello perchè da persona non credente ho affrontato un ruolo che mi chiedeva di andare incontro a un credo puro che ha Suor Luisa e alla crisi che deve affrontare dopo”. A riassumere in breve il nocciolo del film è stato Giovanni Storti che ha accettato di partecipare per quanto risultasse folle la storia che “tocca tantissimi argomenti spiazzando in modo molto interessante”. Riguardo al successo ottenuto dal film di Paola Cortellesi il duo comico si dice felice “per il cinema italiano e per Paola che ha fatto un film bellissimo. Dopo la pandemia c’è stato un momento in cui le sale hanno sofferto, però quando c’è qualcosa che riesce a scuotere il pubblico, il pubblico c’è. Ci auguriamo che questo possa accadere anche per questo film. Ma al di là dell’incasso, quando fai una cosa di cui sei orgoglioso come per questo film hai il piacere che venga visto e dibattuto perchè si pone l’ambizione di parlare di temi che sono all’ordine del giorno. Parla molto delle donne e alle donne, parla della condizione femminile”.

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