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redazione

Dalle foreste un ruolo centrale per la tutela del clima




ROMA (ITALPRESS) – Il ruolo centrale delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici è il tema al centro dell’evento “The Forest Factor. Più natura per combattere il cambiamento climatico”, la Conferenza Internazionale di 2 giorni organizzata dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, l’Università degli Studi Roma Tre, oltre al contributo di autorevoli partners tra cui Coldiretti, EarthDay Italia, GreenAccord, Weec Network, Fao, Ispra e Crea. “L’Arma dei Carabinieri, soprattutto attraverso il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, è custode del nostro meraviglioso patrimonio boschivo e delle specie che lo abitano,tramite una complessa azione combinata: monitoraggio e controllo del territorio, prevenzione e repressione degli illeciti connessi, studi e ricerca ededucazione alla legalità ambientale”, afferma il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi. “La presenza capillare di circa 1.000 presidi della specialità forestale, costituisce un insostituibile elemento di prossimità ambientale, di interfaccia tra uomo e natura, tra produzione e conservazione sotto il segno della legalità e di aiuto alle comunità”, aggiunge. La protezione delle foreste è un imprescindibile elemento nella lotta globale contro i cambiamenti climatici per la loro eccezionale capacità di assorbire e immagazzinare carbonio, ma è di vitale importanza anche per la biodiversità, i cicli del carbonio, dell’acqua e dell’energia su scala planetaria. L’ONU definisce le foreste come “la migliore soluzione costi-benefici per combattere il cambiamento climatico”, in quanto costituiscono, con più di 660 miliardi di tonnellate di CO2 immagazzinata, preziosi serbatoi di carbonio, nonchè l’habitat di oltre l’80% di tutte le specie terrestri di piante e animali. Sotto tale profilo, è importante considerare il rafforzamento delle autorità forestali nazionali e delle misure per combattere il disboscamento e il commercio illegale di specie selvatiche, oltre a non dimenticare il grave pericolo costituito da deforestazione e desertificazione. “Purtroppo, a fronte di un limitato aumento delle superfici boscate che si è verificato a causa dell’abbandono dei campi coltivati o a seguito di alcune operazioni di rimboschimento, la deforestazione mondiale – prosegue Luzi – corre a ritmi troppo elevati,rilasciando continuamente e in tempi ristretti grandi quantità di anidride carbonica con grave impatto sulla biodiversità. Il mondo sta perdendo 10 milioni di ettari di foresta ogni anno a causa della deforestazione, più o meno quanto la superficie dell’Islanda”. Presenti all’evento anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “La grande novità degli ultimi mesi – sottolinea il ministro Pichetto – è l’inserimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e l’indicazione che la legge dello Stato deve disciplinare ‘i modi e le forme della tutela degli animalì. Il nuovo dettato Costituzionale è una sfida per il Parlamento che lo deve attuare, e per il Governo che deve agire in linea con nuovi i principi indicati nella Carta. Il patrimonio forestale italiano è immenso. Il nostro Paese, il più ricco di biodiversità d’Europa, ha una componente forestale di 9 milioni di ettari, con una superficie nelle aree protette di oltre 3 milioni e 800 mila ettari, nei parchi nazionali di oltre 250 mila ettari”, conclude. Infine, il governatore Rocca assicura che il Piano antincendi e prevenzione “è stato approvato. Nel Lazio abbiamo 648mila ettari di foreste, bisogna avere attenzione. Noi abbiamo avuto in passato giornate terribili anche nel Lazio e mi auguro che non si ripetano, ma il problema delle ondate di calore è serio, così come quello dell’incuria. Il rischio c’è, bisogna vigilare per evitare tragedie e perdita di verde”, conclude.



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